C’è chimica in casa

C’è chimica in casa

di Ruggero Rollini

Tutte le sostanze che ci circondano sono chimiche. Questa affermazione potrebbe scatenare nella mente di alcune persone un misto tra incertezza e scetticismo, se poi parliamo di sostanze chimiche di sintesi allora andiamo incontro a una vera e propria paura denominata chemofobia.

C’è chimica in casa è un libro composto da capitoli che spaziano dal calcare ai saponi, dalle carte da cucina alle borracce, dai digestivi alle colle, e ha alcune controindicazioni: dopo averlo letto, nessun rimedio della nonna potrebbe mantenere il suo status universale! Nonostante questo, scoprirete come la chimica possa diventare vostra alleata nella vita di tutti i giorni.

Aceto e bicarbonato, per esempio

Almeno una volta nella vostra vita vi sarà capitato di cercare un rimedio per sgorgare un lavandino intasato. Molti di voi, dopo una breve ricerca su internet, avranno trovato un blog che suggeriva l’utilizzo dell’aceto e del bicarbonato, decantando come l’origine “naturale” degli ingredienti fosse un punto a favore rispetto alle alternative “chimiche” che troviamo nei supermercati.

Dobbiamo però aprire una parentesi sul bias del naturale-è-meglio: le persone preferiscono cibi, medicine, rimedi naturali anche se essi sono identici o non oggettivamente migliori della controparte sintetica. La realtà è che spesso una sostanza sintetica può essere addirittura più pura della sostanza naturale e di conseguenza più efficace. (E comunque il bicarbonato è un prodotto industriale, non è naturale.)

Ma tornerei ai nostri tanto amati aceto e bicarbonato, perché è un esempio che ha colpito particolarmente il sottoscritto. Li mettiamo nel lavandino e pensiamo che la schiuma che si genera stia sgorgando la nostra otturazione. Ciò che sta accadendo è sì una reazione, ma una reazione acido-base dove l’aceto (composto da acido acetico) reagisce con il bicarbonato di sodio (la nostra base). Il risultato della reazione è la formazione di acetato di sodio (un sale), acqua e anidride carbonica (avete presente la schiuma che fuoriusciva dal lavandino?). Se avremo messo più aceto rispetto al bicarbonato, il nostro ingorgo calcareo subirà un miglioramento (ma solo per la presenza dell’aceto).

In ogni caso vale la pena di ricordare che prima di ricorrere a un qualsiasi espediente (sintetico o naturale), è sempre il caso di fare un tentativo con uno sturalavandini e solo dopo, se serve, affidarci a un prodotto, magari formulato da un chimico, che ci consentirà di risolvere il problema anche inquinando meno.

Questo è solo uno degli stimolanti esempi portati da Ruggero Rollini in C’è chimica in casa. Se volete saperne di più sui detersivi, ammorbidenti, borracce, calcare, carte da cucina, colle, e digestivi vi consiglio caldamente la lettura del libro che trovate in libreria e online, per esempio su IBS e Amazon.

Federico Maracaglia, Team Fakenstein

Lo sapevi che

1. L’alternativa più sostenibile tra borracce e bottiglie di plastica usa e getta non è scontata. Considerando che le borracce andrebbero lavate ogni giorno dopo l’utilizzo, ogni tanto usando anche dei prodotti di pulizia, in certi casi risulta maggiormente ecosostenibile l’uso delle bottiglie.

2. L’ideatore della colla che ha reso possibile l’esistenza dei Post-it… si è sbagliato. La colla è nata infatti per errore di un chimico della 3M. Il che dimostra che a volte si può essere eroi anche per caso.

3. Negli anni ‘30, per tenere insieme alcuni dei pezzi di legno che componevano le fusoliere degli aerei veniva utilizzata una colla ricavata da una famiglia di proteine del latte, particolarmente sensibile a muffe o batteri. Si narra che i piloti e gli ingegneri riconoscessero il momento di dismettere un velivolo dall’odore di latte irrancidito che proveniva dalla fusoliera.

Condividi la notizia